Grecia – Prigionieri membri della CCF solidali con Costa, Silvia, Billy e Marco
17 luglio 2011
Il 15 Aprile 2010 gli anarchici rivoluzionari Constantino Ragusa, Silvia Guerini e Billy Bernasconi sono stati arrestati dalla polizia svizzera, vicino Zurigo.
Con l’accusa di possesso di ordigno esplosivo e di un comunicato che si riferisce ai laboratori IBM di ricerca nanotecnologica.
Quindici mesi dopo, in seguito a continui trasferimenti, scioperi della fame, censure della corrispondenza, e restrizione nella comunicazione tra di loro, l’udienza è stata fissata per il 19 Luglio 2011.
La lotta contro le nuove applicazioni repressive della tecnologia (nanotecnologia,biotecnologia) è anche la nostra lotta. Dalle ceneri e dalle macerie di questo mondo si alzerà la vera libertà.
Inutile dire che appoggiamo pienamente e siamo unitamente solidali con i nostri compagni Costa, Silvia e Billy.
Neanche tutte le sbarre delle prigioni del mondo sono sufficienti per modificare la nostra coscienza e le nostre decisioni. Rifiutiamo questo mondo e non abbandoneremo la lotta multiforme per la libertà totale.
SOLIDARIETA’ CON GLI ANARCHICI RIVOLUZIONARI COSTA, SILVIA E BILLY
Inviamo i nostri caldi saluti all’anarchico rivoluzionario Marco Camenisch che è prigioniero in Svizzera a causa delle sue azioni sovversive.
Theofilos Mavropoulos
Giorgos Polydoros
Christos Tsakalos
Michalis Nikolopoulos
Panagiotis Argyrou
Olga Oikonomidou
Gerasimos Tsakalos
Charis Chatzimichelakis
Giorgos Nikolopoulos
Damianos Bolano
Comunicato di solidarietà dal CSOA Il molino
17 novembre 2010
Solidarietà e libertà per Costa, Silvia, Billy e Marco!
Ecoterrorista è il sistema che combattiamo!
Dopo troppi mesi di silenzio, sentiamo la necessità di portare la nostra solidarietà contro l’arresto di Costa, Silvia e Billy, prigionier* anarchic* rinchius* da 7 mesi nelle carceri elvetiche. Nel rispetto di cammini e percorsi differenti, non intendiamo ergerci a giudici delle loro azioni, saranno altri a farlo, gli stessi che si sentono in diritto di tenere 3 compagni in carcere, ancora oggi senza nemmeno menzionare accuse chiare che portino almeno ad un processo. Noi invece vogliamo esprimere tutta la nostra ferma determinazione nel rivendicare la loro libertà.
Come già in passato, quando abbiamo espresso la nostra solidarietà a Marco Camenisch, di recente trasferito da Regensdorf a Orbe (carcere di massima sicurezza), dopo aver realizzato insieme a Billy, Silvia e Costa uno sciopero della fame contro l’oppressione dentro e fuori dal carcere.
Questo sciopero ha preso vita, nonostante il fatto che da subito le “autorità” federali abbiano cercato di isolarli, impedendo la comunicazione tra di loro e bloccando la posta in arrivo e in partenza di tant* amic* e compagn* solidali.
Con Billy abbiamo anche condiviso una parte del nostro cammino come Centro Sociale, affrontando soprattutto lotte per i popoli oppressi, contro il carcere e quelle legate alla devastazione del territorio.
Compagno determinato e acuto, come altri/e ha poi intrapreso altre strade, andando a raggiungere altre realtà di lotta. Saperlo dietro le sbarre ci fa imbestialire e fa solo crescere la nostra volontà di continuare nella strada che abbiamo scelto con sempre maggiore determinazione e coerenza!
Silvia, Costa, Billy e Marco sono compagni sensibili e presenti in tematiche come l’antispecismo, la lotta a tutte le nocività, la questione dei migranti e contro il razzismo. Il Governo svizzero ha deciso di punirli per dare un monito a tutti coloro che non accettano l’attuale stato delle cose: o ti conformi oppure sarai rinchiuso. Una punizione che si vuole esemplare, che si inserisce perfettamente nell’attuale politica di repressione e di isolamento che tocca in modo particolare i migranti e i movimenti che si oppongono a questo sistema.
Per questo non devono essere lasciati soli in carcere e nelle lotte da portare avanti!
Ribadiamo la nostra solidale complicità, organizzando una prima serata in loro sostegno sabato 20 novembre 2010 a partire dalle 18.00 al CSOA, durante la quale affronteremo alcune delle tematiche a cui Costa, Silvia, Billy e Marco tengono di più: la lotta a tutte le nocività, in primis il nucleare, che Stato e capitalismo producono a discapito di ogni vita su questo pianeta.
Diffondiamo inoltre la settimana di mobilitazione contro l’isolamento in solidarietà a Silvia, Costa e Billy che si terrà dal 6 al 12 dicembre
(maggiori info www.informa-azione.info.)
Non un passo indietro, la solidarietà è un’arma, usiamola!
CSOA il Molino
DENTRO E FUORI UN’UNICA LOTTA SOLIDARIETA’ A COSTA, SILVIA E BILLY
15 novembre 2010
Da sette mesi Billy, Costa e Silvia si trovano in carcere. Da subito le autorità svizzere hanno cercato di isolarli impedendo la comunicazione tra di loro, bloccando la posta in arrivo e in partenza.
La necessità del potere di isolare Silvia, Costa, Billy e con loro Marco, di impedire il loro apporto alle lotte, di fiaccare la loro necessità di resistere e opporsi a questo esistente, di annientare la loro identità, non ci stupisce né impressiona: il potere individua i propri nemici e mira a zittirli e piegarli.
Allo stesso modo non ci stupisce vedere che i nostri compagni nonostante il blocco sistematico della corrispondenza sono riusciti a tenere saldi quei legami di lotta che si è tentato e si tenta tuttora d’impedire e distruggere.
Legami che si sono concretizzati attraverso lo sciopero della fame dal 10 al 30 settembre.
Sciopero che ha voluto riaffermare la loro identità di anarchici verdi anticivilizzazione in lotta, rilanciando la necessità di opporsi a questo mondo in maniera concreta con i mezzi e le forme che ognuno ritiene più opportuni.
La determinazione e la vicinanza tra questi compagni ha portato le autorità svizzere ad intervenire con trasferimenti: Marco , da sette anni a Regensdorf (Zurigo), è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di Orbe, così come Costa e Billy che sono stati trasferiti d’urgenza in altri carceri.
Ma i blocchi delle lettere, le vigliacche e infami ritorsioni dell’autorità, di un procuratore, non cambiano niente: i nostri compagni continuano a lottare sempre con la testa alta e lo sguardo fisso sul nostro obiettivo.
E noi con loro.
Che la loro forza e la loro determinazione così come quella di tutti i compagni e le compagne prigioniere che non si piegano e continuano a lottare ci sia da esempio, impediamo che vengano isolati, facciamo si che la solidarietà scaldi i loro cuori scavalcando le mura delle carceri, che le iniziative si moltiplichino e che la lotta si intensifichi con maggior ardore e rabbia. Che la paura cambi di campo
Solidarietà a tutti i prigionieri che continuano a lottare.
Dal 6 al 12 dicembre settimana di mobilitazione contro l’isolamento
in solidarietà a Costa, Billy e Silvia.
Anarchiche e anarchici di via del cuore, individualità anarchiche ticinesi, il Silvestre, villa vegan squat, anarchici e anarchiche bolognesi, Coalizione contro le nocività, Equal rights Forlì, Soccorso Rosso Svizzero, Lasvegans
Comunicato di Mauro Rossetti Busa per i compagni anarchici prigionieri nelle carceri Svizzere
6 ottobre 2010
Ho saputo dello sciopero della fame che starebbero effettuando alcuni compagni anarchici prigionieri nelle carceri svizzere dal 10 settembre 2010.
Come prigioniero comunista-anarchico comunico a voi compagne e compagni che partendo dal giorno 20 settembre 2010 fino al giorno 30 settembre 2010 mi asterrò dalle ore del passeggio in solidarietà e per appoggiare la lotta di
questi compagni rinchiusi nelle carceri svizzere, Siulvia Billy, Costa e Marco.
Un saluto a tutti voi dove vengo a sostenere con complicità e con vero amore rivoluzionario non solo le vostre lotte ma una continuità e un rafforzamento di una forte resistenza e dell’offensiva rivoluzionaria.
Un mio saluto comunista-anarchico
Mauro Rossetti Busa, dal carcere di Carinola
20/09/2010
Bologna – Banchetti e presidio in solidarietà a Billy, Costa, Silvia e Marco
24 settembre 2010
A Bologna, in questi giorni, a supporto dell’adesione di Billy, Costa e Silvia e Marco allo sciopero della fame in solidarietà prigionieri rivoluzionari condannati a pene particolarmente dure a causa della loro identità rivoluzionaria ed a supporto dello sciopero stesso:
– mercoledì 22 settembre, mattina – banchetto informativo in zona universitaria contro le Biotecnologie, a supporto dei prigionieri e dello sciopero.
– mercoledì 22 settembre, sera – molto partecipata (nonostante le imposizioni dell’incombente presenza di sbirri in borghese) la serata informativa e benefit in piazza S. Francesco.
I segnali del potere sono chiari: non verrà tollerata alcuna forma di dissenso, qui a Bologna gli ultimi arresti dell’Onda ad un anno di distanza dalla contestazione di piazza al ministro Maroni non sono che l’ultimo dei minacciosi segnali.
Rompiamo gli indugi, contro una società che da offrire ha solo veleni e manganellate rilanciamo le lotte ed allarghiamo la solidarietà.
Zurigo – Volantinaggio e striscione contro le biotech e nanotech in solidarieta a Billy Costa Silvia e Marco
24 settembre 2010
In solidarieta con lo sciopero della fame di Billy Costa Silvia e Marco, martedi 14 settembre abbiamo fatto un volantinaggio nelle zone circostanti il Politecnico di Zurigo e in una piazza centrale di Zurigo dove è stato anche calato uno striscione di sette metri riportante la scritta: “technology is born to do a step forward in control of human animals and earth. AGAINST DOMINATION! NO NANOTECH, NO BIOTECH!”
riportiamo il volantino distribuito
Il mondo in cui viviamo si trova in una fase di rapido cambiamento, ma non ce ne
rendiamo quasi conto. Ciò che ieri era una novità, oggi lo diamo già per scontato.
Ciò che ieri destava inquietudine ed era causa di rivolte, oggi già lo abbiamo
accettato, rimosso dai nostri pensieri o semplicemente dimenticato. Viviamo in un
eterno presente, come se il mondo non fosse mai stato e non potesse mai diventare
differente.
La plastica e l’asfalto, le merci e le tecnologie, l’industria e i complessi
d’ufficio nonostante esistano solo da poche generazioni sono un fenomeno mondiale in
continua crescita, immaginarsi una esistenza senza di loro diventa sempre più
difficile. Quotidianamente accettiamo questo mondo così com’è, privo di vita ma
funzionale…
L’idea del progresso, della macchina come mezzo di emancipazione, dell’approvazione
a priori di ogni innovazione tecnologica, si rivela come una conclusione errata, al
più tardi nel momento in cui consideriamo il generale impoverimento dei rapporti
umani, sia in modo qualitativo che quantitativo per fare spazio a una alienazione
dilagante. Il legame tra il nostro ambiente e le persone con cui lo condividiamo,
la storia che lo ha plasmato e infine con noi stessi, diventa sempre più debole.
Non solo i fattori portanti di questo cambiamento vanno al di la della nostra
comprensione, ma la maggioranza delle persone non sembra nemmeno nutrire interesse
nel riflettere sulle loro origini e le loro conseguenze. L’organizzazione tecnica
della società, l’estrema specializzazione e divisione del lavoro rendono sempre più
profondo il fossato tra le attività che esercitiamo e la nostra capacità di
comprenderne i loro effetti. Da quali considerazioni e necessità nasce questo
“progresso” e cosa lo fa avanzare? Con l’ipocrisia della “neutralità della
scienza”, gli interessi del dominio non vengono mai analizzati in modo critico. Non
è difficile vedere che le ricerche scientifiche servano in primo luogo all’aumento
della produttività, alla razionalizzazione e al rafforzamento dello sfruttamento e
di conseguenza anche al necessario aumento del controllo sulla vita. Tutto questo
serve quindi al mantenimento dell’ordine vigente in ogni suo aspetto. Fondamenta e
motori della nostra epoca, tecnologia e scienza sono i mezzi – certamente i più
potenti – al servizio del potere e proprio per questo non sono mai stati neutrali.
A noi qui però interessa parlare di uno sviluppo che penetra in modo ancora più
capillare nella nostra vita. Uno sviluppo che sta avvenendo in una dimensione
talmente minuta che noi non siamo più in grado di percepire con i nostri sensi.
Questo ci rende quindi dipendenti da esperti, che a un certo punto ci informano a
proposito di decisioni su esperimenti e applicazioni tecnologiche pratiche prese al
di sopra delle nostre teste. Da parecchio tempo, nelle università e nei centri di
ricerca vengono sviluppate bio e nanotecnologie che rendono possibile la
manipolazione della materia a livello molecolare e atomico. Qui non si tratta più di
semplici esperimenti circoscritti a degli spazi delimitati; adesso è il nostro
stesso pianeta ad essere usato come laboratorio. Gli organismi geneticamente
modificati, le nanoparticelle così come il radioattivo, si inseriscono
irrevocabilmente nel mondo in cui noi tutti viviamo. Innumerevoli generi alimentari
già contengono sostanze manipolate in questo modo. I sostenitori di tali tecnologie
proclamano pubblicamente il loro uso per scopi umanitari – nella medicina, nella
produzione alimentare e in generale nel “miglioramento” della nostra vita. I veri
interessi di chi esercita il potere, però, sono altri. Come la maggioranza dei
sistemi tecnologici, anche le nano e biotecnologie sono state sviluppate in gran
parte da ricerche in ambito militare. Il loro potenziale di intrusione in ogni
aspetto del quotidiano, quindi di ampliare considerevolmente il controllo sociale
diventa subito evidente. Già esistono dei microchip di dimensioni talmente ridotte
da essere invisibili all’occhio nudo (RFID) che possono essere piazzati su qualsiasi
prodotto con lo scopo di seguirne gli spostamenti. Sementi manipolate in modo da
essere sterili e che quindi devono essere ricomperate ogni anno, sono già comunemente
di uso commerciale. Minuscole nanomacchine utilizzate nel campo della sorveglianza e
chip da impiantare contenenti informazioni personali (come il “Veri-Chip” della
ditta ADS) probabilmente si diffonderanno in futuro.
Non vogliamo fare un’ulteriore lista degli orrori creati da questa società. Se ciò
servisse a scuotere la gente, allora avremmo già migliaia di focolai di rivolta –
No, già Hobbes sapeva che “tra tutte le passioni, la paura è quella che meno porta
le persone a trasgedire la legge”. Nonostante la opprimente presenza dell’ordine
vigente, per prima cosa bisogna imparare a sognare di nuovo – sognare una vita fuori
dalle logiche del rendimento e del controllo, un mondo totalmente diverso dove non
ci lasciamo sottomettere né da persone, né da macchine. Dobbiamo imparare a
trasformare in realtà i nostri sogni, con tutte le lotte che ciò implica…
Entrare in dialogo con i potenti che sviluppano e fanno sviluppare tali tecnologie,
ne implementano l’utilizzo e ne approfitano, è una perdita di tempo e di energia. In
tal dialogo loro vinceranno sempre. In fondo tali sviluppi non sono portati avanti
solo dai fantasmi di alcuni scienziati e tecnocrati, ma dalla logica di un intero
sistema che spinge in questa direzione. Nel suo bisogno di espansione, il
capitalismo divora tutti gli ambiti dell’esistenza che possono ancora essere messi
sul mercato. Dopo essersi già impatronito da molto tempo dell’intero pianeta, ora
cerca di approfondire il proprio potere – fino nei minimi particolari. Più è
complesso il sistema, più pericolosi diventano i disturbi. Ciò crea quindi la
necessità di un controllo il più completo possibile sulla vita – il fattore
dell’imprevidibilità per eccellenza.
Tale logica è insita in tutte le tecnologie sviluppate sotto il dominio del
capitalismo. Finché non saremo capaci di decidere – nel rifiuto di ogni forma di
dominazione e a partire di riflessioni sociali e etiche – quali sono gli sviluppi
tecnici che favoriscono la libertà e quali invece quelli che sottomettono e perciò
vanno distrutti, risulta assurdo discutere di un loro uso “buono” o “cattivo”.
L’efficacità tecnologica può essere raggiunta solo grazie alla specializzazione che
separa la discussione sulle sue consequenze dalle persone che ne sono colpite e che
la relega a un livello puramente scientifico. Pensiamo che sia necessario fare un
passo indietro e riconoscere questi sviluppi per quello che realmente sono: Ovvero
un attacco contro ogni capacità di autodeterminazione delle nostre vite. A chi non è
d’accordo con l’evoluzione di questo mondo, non rimane nessun luogo in cui
ritirarsi. Il nostro rifiuto può solo sfociare in una lotta che mira alla
distruzione di queste tecnologie, cioè allo sconvolgimento dell’intero ordine
sociale che produce queste mostruosità.
Anarchici
+++++
Con questo volantino vogliamo esprimere la nostra solidarietà con lo sciopero della fame di Billy, Silvia, Costa e Marco iniziato il 10 settembre e che durerà 20 giorni. I primi tre sono stati arrestati il 15 aprile 2010 a Langnau am Albis
(Zurigo) perché presumibilmente avrebbero voluto attacare il centro di ricerca IBM di Zurigo. Da allora si ritrovano in tre prigioni diverse in Svizzera. Marco Camenisch è detenuto già da quasi 20 anni per atti di sabotaggio nella lotta contro
le centrali nucleari.
Messaggi di solidarietà da Torino e dal carcere di Siano
23 settembre 2010
* Solidarietà da Torino, resistete!!! Il vostro esempio di lotta, serve a molti…. Per sempre contro questo sistema di morte!
Vegani anarchici Torino
* Saluti rivoluzionari a Marco, Silvia, Costa e Billy dal collettivo prigionieri comunisti AURORA
(prigionieri a Siano, dopo la sentenza del 12.02.07 per l’Operazione Tramonto)
Solidarietà a Billy, Costa, Silvia e Marco in sciopero della fame
20 settembre 2010
Esprimiamo nuovamente la nostra solidarietà’ a Marco, Costa, Silvia e Billy in sciopero della fame dal 10 al 30 settembre. La nostra solidarietà è complicità perché ci sentiamo in sintonia con lo spirito con cui questi compagni si sono gettati nel seguire il proprio desiderio di libertà. Ci sentiamo vicinissimi a loro anche perché pensiamo che sia necessario opporsi con concretezza e determinazione allo sviluppo e al prosperare di questa società tecnofila.
Riconoscere un nemico, individuarne le responsabilità e i suoi progetti dovrebbe portare con se il tentativo di contrastarlo il più efficacemente possibile. Loro lo hanno fatto ed è per questo che oggi non sono qua con noi, ma nonostante si trovino prigionieri/e nelle galere elvetiche il loro contributo è comunque prezioso.
E questi giorni, in cui lotteranno attraverso lo sciopero della fame, pensiamo possano essere una delle innumerevoli occasioni in cui è possibile abbattere le distanze che ci separano, attraverso la lotta; ancora una volta, come spesso in passato, insieme a loro.
DENTRO E FUORI LA STESSA LOTTA!
Contro lo stato e il capitale!
Il Silvestre, Anarchici e anarchiche di via del Cuore, Anarchici e anarchiche ticinesi, Coalizione contro le nocività, Equal rights Forlì, Commissione per un SRI (Zurigo-Bruxelles)
Bologna – Iniziative in solidarietà a Billy, Costa e Silvia
20 settembre 2010
Testo di un volantino distribuito questa settimana a Bologna durante iniziative e banchetti.
BILLY, COSTA E SILVIA LIBERI!
Il 15 aprile 2010 in Svizzera, durante un controllo stradale, vengono arrestati Billy, Costa e Silvia. Sono accusati di trasporto, detenzione e fabbricazione di materiale esplosivo e di voler attaccare il centro di ricerca nanotecnologica IBM in costruzione a Zurigo.
A loro va la nostra più totale solidarietà!
Le nanotecnologie rappresentano una delle tante manifestazioni attraverso le quali il dominio cerca di consolidare la sua supremazia sul vivente ed estendere il controllo sociale. Il fine ultimo è penetrare all’interno dei meccanismi della vita, ricrearla e gestirla per averne l’egemonia totale: controllare le parti più piccole in cui è suddivisa la realtà significa diffondere ovunque la sua presenza.
Billy, Costa e Silvia sono ora sottoposti a condizioni detentive durissime, con un blocco della posta quasi totale.
Hanno deciso di intraprendere, dal 10 settembre, uno sciopero della fame che durerà fino al 30 in solidarietà ai prigionieri condannati a pene detentive particolarmente dure a causa della loro identità rivoluzionaria.
L’intenzione del sistema repressivo è quella di seppellirli vivi, di isolare e azzittire le minacce che rappresentano le idee e le azioni di chiunque scelga di sovvertire gli attuali rapporti di forza.
A noi spetta osteggiare i disegni del potere e amplificare e radicalizzare gli attacchi alle strutture dello sfruttamento e del controllo sociale.
La solidarietà più genuina che possiamo offrire ai nostri amici è quella di continuare sul loro percorso. Questo il nostro modo migliore per sentirli vicini.
Anarchici e anarchiche