La procura federale Svizzera continua nelle vessazioni nei confronti di Silvia, Costa e Billy. Oltre alla già presente censura, che fa si che la
corrispondenza abbia tempi lunghissimi, ha introdotto arbitrariamente
ulteriori limitazioni alla posta, che rendono di fatto impossibile
l’entrata e l’uscita delle lettere se non in base alla discrezionalità
delle decisioni del procuratore. Questo è un evidente tentativo di
isolare i compagni e la compagna interrompendo di fatto il canale di
comunicazione tra l’esterno e l’interno in modo da limitare pesantemente
la loro possibilità d’intervento nelle lotte.

L’arroganza del
procuratore e l’assurdità delle nuove prescrizioni sulla corrispondenza
nascono dalla massiccia solidarietà espressa dai compagni/e con l’invio
di lettere, ma questo infame provvedimento non deve certo frenare la
volontà di esprimerla.

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