fonte: gazzetta di modena del 25/08/10
Castelvetro. “Nella notte tra il 12 e il 13 agosto siamo entrati nell’allevamento di volatili gestito dalla Provincia di Modena per conto della Regione sito nelle campagne di Castelvetro”.
Inizia così la lettera anonima giunta ieri alla nostra redazione. A rivendicare il gesto è il gruppo”Neri come la notte”. Con l’intento di liberare gli animali costretti ad uno stile di vita da loro definito incivile, gli animalisti spiegano di essersi introdotti nella struttura di via Ossi e aver tagliato le reti che imprigionavano i volatili.
“Non importa quale sia lo scopo – continuano – il solo fatto che in questo luogo animali sensibili vengono rinchiusi, costretti a ritmi biologici alterati ci ha spinti a tagliare le reti”.
Sulla vicenda vige il più assoluto riserbo: i gestori dell’allevamento, interpellati, negano l’accaduto ma nel vicinato la notizia si è sparsa. I carabinieri e la polizia stanno indagando con discrezione, anche perchè prima di ieri nessuno aveva rilasciato rivendicazioni e nessun segno faceva pensare ad una plateale azione animalista, si pensava ad una bravata. Il danno è comunque consistente, in quanto la struttura gestita dalla Provincia può ospitare migliaia di esemplari.
Nella lettera traspare l’intento più ampio del gruppo, quello di “superare non solo le barriere fisiche poste a proteggere questo lager, ma anche quelle mentali che ci vedono schiavi e schiave di un’artefatta cultura chiamata civilizzazione che ci addomestica al ruolo di consumatori del pianeta terra. Rompere queste reti – spiegano – significa per noi non accettare quest’imposizione e opporci attivamente a un sistema di sfruttamento e dominio”.
Con la rivendicazione alla Gazzetta è pervenuto un filmato amatoriale, con tanto di musica romanza a coprire i rumori della notte. Le immagini, lievemente offuscate, mostrano i primi passi del blitz. E’ chiaro come l’intento di queste persone sia riattribuire agli animali il “libero arbitrio” di cui sono stati privati, “finchè questo non verrà compreso noi saremo qui a ricordarvelo”, minacciano. D’altra parte non è il primo episodio in provincia. Si ricorderà la doppia azione a Sant’Antonio di Rovereto, per liberare migliaia di visoni allevati per farne pellicce, rivendicata dalla sigla Alf.
Come chiusura della lettera una dedica: “Per Billy, Costa e Silvia, perchè è nell’azione diretta che proseguiamo sul sentiero comune che porta alla distruzione della civilizzazione, perchè è nell’attacco che i nostri cuori riescono a sentirsi vicini ai loro. Nel respiro di un sogno che brucia e apre le gabbie. Per la libertà. Sempre”