Comunicato di Billy, Costa, Silvia e Marco sullo sciopero della fame dei
prigionieri anarchici nelle carceri svizzere

“Dentro e fuori lotta unita contro stato e capitale: solidarietà con lo
sciopero della fame con Marco, Silvia, Billy e Costa”

Appoggiamo la prima iniziativa collettiva dei prigionieri anarchici
rinchiusi nelle galere svizzere

Coordinamento nazionale di appoggio alla loro lotta

Comunicato

Noi, Billy, Costa, Silvia e Marco, individualità ecologiste
rivoluzionarie ed anarchiche ostaggi dello Stato Svizzero, abbiamo
deciso uno sciopero collettivo della fame di durata individualmente
variabile, dal 10 alla fine di settembre 2010.
Per le contingenti limitazioni e i ritardi nelle comunicazioni (che tra
noi tre in carcerazione preventiva/in attesa di processo in Svizzera
sono persino di totale divieto di comunicazione), l’accordo e
l’organizzazione di quest’iniziativa è difficile e forse solo in seguito
saranno possibili delle più esaustive e peculiari notizie, conferme e
dichiarazioni anche individuali.*
Ma come individualità anarchiche rivoluzionarie, con questa nostra
iniziativa vogliamo ribadire forte:
La solidarietà e la partecipazione internazionalista – da dentro e
superando ogni specifica tendenza – alle iniziative e alle lotte
rivoluzionarie, sia dentro che fuori, contro la repressione, il carcere,
l’isolamento, la tortura., per la liberazione di tutte le individualità
che sono ostaggi nella guerra sociale e rivoluzionaria contro il
sistema, per la libertà di tutti e di ognuna, nonché per la distruzione
d’ogni galera, recinto e società che ne ha bisogno. In questo senso,
totale appoggio e solidarietà alle recentemente nate campagne di
liberazione per le rivoluzionarie ed i rivoluzionari di lunga
detenzione.
È continuità di lotta insieme a tutte le individualità che non hanno mai
solamente voluto subire questa guerra e questa crisi sociale, economica,
politica e ambientale sempre più acuta e brutale del sistema.
È continuità nei forti e solidi rapporti di lotta e d’affinità come
individualità anarchiche “verdi/anticivilizzazione” che ci uniscono da
tanti anni:
Contro ogni Stato, prete e padrone, contro ogni galera e repressione,
contro ogni sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dell’uomo sulla donna,
dell’uomo sulle altre specie e dell’uomo sulla natura.
Nell’essere coalizzati, tra noi e con altre individualità d’altre
esperienze, nella lotta radicale contro le nocività, le distruzioni e lo
stesso sistema che le produce e le rende necessarie, vale a dire questo
presente tecnoscientifico di produzione e consumismo industriale,
capitalistico, mercantile, monopolistico ed imperialista delle
multinazionali e dei loro Stati. Sia che si tratti di vecchie o
d’innovative nocività e distruzioni. Sia per quanto la tipica arroganza
truffaldina dei padroni e lacché (scienziati, media, politici, sbirri,
preti e organizzazioni nei libri paga e/o nelle liste del gioco “del
democratico dialogo” dei padroni) le dipingono come umanitarie,
necessarie ed ecocompatibili come il nano e biotech, gli OGM, le
“energie alternative” o persino il nucleare! E per quanto questa feccia
imperialista, guerrafondaia e globalmente terrorista di padroni e loro
complici e istituzioni dichiarano “vandali”, “terroristi”,
“ecoterroriste”, ecc. noi e chiunque che realmente dissente e resiste e
lotta per una società di liberi individui autonomi senza schiavitù,
oppressione, sfruttamento e distruzioni!
Nell’essere radicalmente critici e in lotta contro le lontane radici di
questo sistema attuale come più progredita, compiuta e distruttiva
espressione della millenaria civiltà antropocentrica del dominio
tecnologico e industriale (produzione-consumo) e dell’addomesticamento
patriarcale, della stratificazione e del controllo sociale, della
massificazione/carcerazione nelle città, dello sfruttamento,
dell’oppressione, della violenza organizzata e guerra dell’uomo contro
l’uomo, dell’uomo contro la donna, dell’uomo contro le altre specie,
contro la natura, contro il resto dell’universo.
Per concludere, ma certamente non per ultimo: quest’iniziativa è anche
un contributo e saluto complice, solidale e attivo a tutte voi
individualità rivoluzionarie d’ogni tendenza che individualmente o
unitamente qui fuori e ora ci sostenete con il vostro complice, libero e
vero amore rivoluzionario, con le vostre iniziative, con la continuità
ed il rafforzamento della resistenza e dell’offensiva rivoluzionaria
alla luce del sole o alla luce della luna e delle stelle, con ogni mezzo
necessario, contro ogni espressione del mostro Stato e capitale.
Insieme siamo forti, la solidarietà è la nostra arma migliore!

7 settembre 2010, dal carcere Svizzera, Billy, Costa, Silvia e Marco

Sull’iniziativa ed altro, dal lager Pöschwies, Zurigo

Nel mese di giugno abbiamo iniziato la discussione e l’organizzazione di
quest’iniziativa. Subito dopo, la procura federale decretò i ben noti e
vili inasprimenti del blocco delle comunicazioni politiche e personali
con Silvia, Costa e Billy nell’usuale logica d’annientamento e
d’isolamento di uno degli Stati canaglia capitalisti ed imperialisti
(ricordo che solo i banchieri privati ginevrini amministrano il 10% dei
patrimoni privati del mondo.) delle multinazionali di natura
fondamentalmente razzista e fascista. Come poco sorprende: anche
solamente il pretesto per questa aggressione contro l’integrità e
l’identità dei tre compas è un grave atto di discriminazione in uno
Stato canaglia che vanta di quattro lingue ufficiali, tra cui
l’italiano, quando come motivo avanza la mole di corrispondenza italiana
da tradurre nel tedesco; c’è il solito sbirro della repressione federale
che, per bassi motivi di animosità e rappresaglia politica, blocca
arbitrariamente ogni corrispondenza tra i tre e una compagna del
Soccorso Rosso Internazionale Svizzera molto impegnata anche nel loro
sostegno.
Praticamente: se una lettera non è soppressa, ricevo risposta solo dopo
un mese o un mese e mezzo. Così c’è stato impedita la discussione e
l’elaborazione comune di una dichiarazione più articolata e compiuta
formalmente e nei contenuti. Toccava a me abbozzare la presente
dichiarazione ed abbiamo solo “in extremis” potuto raccogliere l’assenso
certo di tutte sia sui contenuti fondamentali e di quanto si vuole
comunicare, che sui tempi.
Ma una cosa è certa, e lo stiamo nuovamente dimostrando ora, qui ed
altrove. Noi dentro e voi fuori, invece di farci terrorizzare e
paralizzare dalle criminali logiche di rappresaglia ed aggressione della
feccia repressiva dello Stato e del capitale, queste logiche non fanno
altro che mobilitarci e rafforzare il confronto, la partecipazione e
l’unione nell’azione sui vari livelli di lotta. In questo senso, per
esempio saluto calorosamente l’incontro per la liberazione animale e
della Terra del 10-11-12 settembre e il messaggio di Silvia per questo
incontro, che condivido ampiamente; o l’unione tra forze comuniste ed
anarchiche a Roma nelle iniziative della campagna internazionale per la
liberazione dei compagni e delle compagne sotto sequestro.; o, come in
Messico, Cile, Argentina, qui e dappertutto: saluto con gioia le azioni
militanti di solidarietà e di rappresaglia rivoluzionaria/insurrezionale
contro l’aggressione repressiva, perché la rappresaglia rivoluzionaria é
uno dei campi di battaglia di rilievo e imprescindibili nella guerra
sociale. Le loro nefandezze non ci devono mai stupire, ma, finché non
saranno spazzati via, più a buon mercato se la cavano, più sono
sfrenati.

Marco Camenisch, Pöschwies, Regensdorf, 7 settembre 2010