ALCUNE PAROLE SUL SUMMIT SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI IN MESSICO E SULLA SEMINA DI MAIS OGM IN ITALIA

In questi giorni, dal 29 novembre al 10 dicembre, a Cancun in Messico si sta svolgendo il COP16, Summit sui cambiamenti climatici. I potenti, non potendo più negare gli stravolgimenti climatici e le loro conseguenze, si incontrano in questa farsa mediatica, per vendere e comprare quote di emissioni di CO2, per stringere alleanze e fondere interessi economici su energie alternative e nuove tecnologie.
Desertificazione, prosciugamento dei corsi d’acqua, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei mari, alluvioni, aumento della temperatura, estinzione di specie animali e vegetali, scomparsa di interi ecosistemi…. Tribù, comunità e intere popolazioni al limite della sopravvivenza condannate a scomparire o a lasciare le loro terre ancestrali o le loro regioni. Nuove guerre per le migrazioni di massa, per il controllo di zone strategiche, per preziose risorse come l’acqua e fonti energetiche…. Uno scenario che non è futuro, ma che è diventato il presente.
Tutti corrono ad accaparrarsi una fetta nella gestione dei disastri e delle emergenze. Stati, imprese e multinazionali che tessono nuovi interessi economici sul disastro e sul perenne stato di emergenza, essendone la causa, alimentandoli, gestendoli e proponendone le “soluzioni”. Tecnici ed esperti, apparati di controllo, gestori della militarizzazione del territorio…. per infondere al tempo stesso la paura dell’imminente disastro, che diventa costante perenne, e la rassicurazione di ricerche scientifiche e una maggiore “sicurezza”. Incastrando così le persone nella morsa della paura e della dipendenza.
Scienziati e ricercatori lanciano segnali di allarme e si contendono le previsioni dei prossimi anni e decenni se non verranno ridotte le emissioni di CO2 nell’atmosfera: “Percentuali da ridurre entro precisi tempi per salvare il pianeta dalle conseguenze dell’innalzamento della temperatura globale.”
Vediamo sorgere sempre più applicazioni dell’ingegneria genetica e delle nanotecnologie per la “difesa dell’ambiente”: per ridurre l’emissione dei gas serra e l’ inquinamento, per assorbire composti chimici, per produrre energie rinnovabili e “pulite”…. Piantagioni ogm per biocarburanti, batteri modificati geneticamente, nanoparticelle, nuovi materiali nanotech…. Nel Green business interessi economici e una larga fetta di mercato si aprono attorno all’energia solare con i pannelli solari nanotech, il bisogno sempre più grande di energia è una spinta che alimenta le ricerche sul solare, eolico e geotermico a scala nanometrica.
Non possono mancare il carbone, che viene rilanciato di nuova generazione “verde” e anche il nucleare che ricompare alle porte come energia “pulita” per la non emissione diretta di gas serra. In Italia dietro le pressioni per un ritorno al nucleare scorgiamo la lobby dell’atomo come Ansaldo e Enel. Nucleare comunque mai realmente scomparso, ma sempre presente nelle applicazioni militari, nei siti di stoccaggio delle scorie, nei reattori, nei centri di ricerca pubblici e privati che hanno continuato le ricerche in campo militare e civile.
In questo miscuglio di percentuali, cifre, nuove tecnologie, “vecchie tecnologie e forme energetiche riproposte in chiave ecosostenibile, scompare la dimensione reale. Non sarà tutto ciò a salvare il pianeta, non saranno scienziati, ricercatori, multinazionali e i potenti di turno, dal momento in cui non potrà mai esistere una società tecno-industriale ecosostenibile. Qualunque forma energetica servirà ad alimentare questo sistema di sfruttamento e morte. Come non siamo disposte/i a mercanteggiare le “soglie di tolleranza”, che altro non sono che contaminazioni già in atto, per gli ogm e per le particelle nanotecnologiche, non dobbiamo mercanteggiare alcunché. Né le percentuali di riduzione di CO2 nè energie alternative….
Questo Summit può essere un’occasione per una sensibilizzazione svelando ciò che si cela dietro a questo Capitalismo che si costruisce una facciata verde di difesa dell’ambiente, proponendo miracolose ricette per tutti i mali da lui generati. Non riducendo la nostra opposizione a una protesta contro gli eventi e nei tempi fissati dai potenti, dobbiamo costruire un contesto non solo sensibile alle questioni ecologiste, ma un forte terreno di lotta.
La vita di questa Terra non si può mettere sulla bilancia dei profitti e delle “soluzioni”del potere, che possiamo solo rispedire al mittente.
Le reali soluzioni vanno cercate fuori dai tracciati segnati da questo sistema. Tracciamo nuovi sentieri per aprire orizzonti di lotta attraverso la fitta coltre dell’indifferenza, dell’immobilismo, delle attese e delle incertezze…. Uno strappo, forte, attraverso questa coltre.
Il sole scende all’orizzonte, si tinge di rosso il fuoco e diventa sangue, sangue dalle vene della Terra…. È nel sangue della Terra il nostro grido, un grido di rabbia e non rassegnazione, che si fa spazio nel nostro corpo e sotto pelle nelle nostre vene…. Un grido che rimbomba, come un tuono, lontano….
Il vento scaglia le nostre parole nel silenzio della notte…. parole che diventano, passione, si fanno carne e si trasformano in azioni che ci strappano dai dubbi e dalle attese…. e ci proiettano in una lotta senza paure e senza confini….

Ad aprile sono stati seminati a Vivaro e a Fanna (Pordenone) due campi con mais ogm dagli agricoltori-imprenditori Silvano della Libera (vicepresidente di Futuragra) e Giorgio Fidenato (presidente di Agricoltori Federati). Per ottenere l’autorizzazione alle coltivazioni di mais ogm MON 810 della Monsanto, già autorizzato a livello europeo, e far diventare il Friuli la prima regione apripista per il diffondersi in tutta Italia delle coltivazioni ogm.
Dietro a questa semina compaiono associazioni di agricoltori favorevoli agli ogm, la Futuragra e Agricoltori Federati, ma non solo, anche multinazionali che per infrangere le opposizioni agli ogm rendono le contaminazioni un dato di fatto, per far si che non rimanga che accettare l’invasione degli ogm. Pratiche in atto da tempo in USA ma anche in Italia come la contaminazione di qualche anno fa del riso a Pavia e Vercelli dalla Bayer e del mais da Monsanto….
Questi campi non sono da considerare come una semplice provocazione, sono un precedente molto grave e pericoloso, in grado di forzare ulteriormente le porte alle multinazionali biotecnologiche.
Sempre più forti sono le pressioni delle lobby biotech per rompere le resistenze europee e in questo un ruolo chiave spetta all’EFSA (Ente di sicurezza alimentare a livello europeo con sede a Parma), le sue “valutazioni” sono un passaggio obbligato per ottenere l’autorizzazione della Comunità Europea, che sta dando il via libera a un ogm dietro l’altro. Gli ultimi sono sei mais a scopo alimentare e come mangime per animali, della Dow chemical, Dupont, Monsanto e Syngenta.
La diffusione degli ogm attraverso la filiera agro-alimentare con contaminazione di sementi, mangimi ogm e alimenti con ogm, è già una realtà da anni. Ma questo non deve impedire di intraprendere un percorso di lotta, non deve scoraggiarci, anzi deve essere una maggiore motivazione per non farci attendere ancora, per non arrivare al momento in cui sarà davvero troppo tardi, in cui la diffusione sarà totale. Tutto non sarà mai perduto finché ci saranno spiriti liberi e ribelli che ancora oseranno tentare un assalto al cielo, in questo mondo-macchina che ci vorrebbe asserviti e automi….
Ad agosto il campo di Vivaro è stato distrutto in pieno giorno calpestando le piante di mais alte già due metri da un centinaio di no global. Azione massmediatica rivendicata poi da “Yabasta!”
Il campo di Fanna invece è stato trebbiato e 450 quintali di mais transgenico sono stati stoccati in magazzino in attesa dell’autorizzazione per la commercializzazione. Questa raccolta equivale alla contaminazione dei campi vicini….
La risposta a queste semine non si è fatta attendere: a Pordenone a ottobre un’importante manifestazione ha portato per le vie della città moltissime persone e varie situazioni contro gli ogm. Un’importante occasione per rilanciare la lotta all’ingegneria genetica e trasmettere la nostra critica radicale.
Quest’estate i più forti e incisivi passi in avanti nella lotta alle biotecnologie sono stati dati dalle azioni in Catalogna con il sabotaggio di due campi sperimentali di mais ogm della Syngenta, in Francia con la falciatura di due campi di girasoli ogm della Pioneer e in Svizzera con il sabotaggio di un campo di grano ogm. Ricordiamoci che in Inghilterra le distruzioni e i sabotaggi di 52 campi sperimentali ogm hanno bloccato le coltivazioni in campo aperto.
Non possiamo permettere di lasciarci sfuggire dalle mani questi gravi precedenti e non dobbiamo lasciare il terreno dell’opposizione alle varie associazioni ambientaliste, di consumatori, no global e politici di turno che alzano in coro le loro voci.
Non lasciamo ulteriore spazio alle diffusioni e contaminazioni di ogm, facciamo terra bruciata attorno ai tentativi e ai progetti delle lobby biotech….
Contro ogni modificazione genetica del vivente, dall’agricoltura alle applicazioni mediche, stringiamo le mani attorno a una concretezza di parole e azioni per una lotta realmente incisiva ed efficace, capace di fermare l’avanzata degli ogm….

Silvia Guerini , carcere di Biel – Svizzera, dicembre 2010