Il 22/07 si è concluso il processo a Billy, Costa e Silvia. I 3 sono stati condannati rispettivamente a 3 anni e 6 mesi, 3 anni e 8 mesi e 3 anni e 4 mesi, superando così le richieste del procuratore. Il giudice ha accolto la tesi accusatoria mantenendo tutte le imputazioni (atti preparatori d’incendio intenzionale, trasporto illegale e occultamento di materiale esplosivo) ad esclusione dell’accusa di commercio illegale di materiale esplosivo (importazione).


I compagni e la compagna dal 18 al 22 si trovavano al carcere di Lugano in isolamento e con nuove ulteriori restrizioni. Il processo si è svolto tutto in tedesco nonostante le richieste di traduzione degli avvocati, ad eccezione delle testimonianze dei due periti. Gli avvocati avevano fatto richiesta di colloqui con i loro assistiti dopo la lettura della sentenza proprio perché temevano,che neanche la lettura della sentenza da parte del presidente della corte sarebbe stata tradotta. I tre avvocati invece sono stati bloccati da sbirri antisomossa mentre i tre sono stati portati via (sotto protezione di un elicottero militare) in fretta e furia. Sin dai primi momenti la procura federale e il giudice hanno palesato la volontà di accanirsi sui 3, come del resto è ovvio, lo Stato non tollera chi fuoriuscendo dalle sue logiche di delega, sottomissione e rassegnazione, agisce in prima persone per fermare i progetti del dominio. “La militarizzazione del processo sottolinea ancora di più che è la politica a gestire questo processo” aveva detto Marcel Bosonnet, uno degli avvocati.

Compagni e compagne provenienti non solo dalla Svizzera si sono ritrovati per esprimere la propria solidarietà dando vita nell’arco di tutta la settimana ad una serie di iniziative. Oltre ai dibattiti in programma si sono susseguiti presidi davanti al tribunale e sotto al carcere di Lugano; banchetti informativi, volantinaggi, presidi in centro e cortei spontanei a Bellinzona e Lugano e altre iniziative.

La settimana è stata molto movimentata, la solidarietà ha spaccato la monotonia delle tranquille giornate ticinesi, il processo non è passato sotto silenzio. La nostra presenza in città e le iniziative ci hanno permesso di far passare il nostro messaggio, portando in piazza i progetti e le responsabilità dell’IBM, ribadendo la necessità di un’opposizione al sistema tecnoindustriale.

Contro il progresso e la nanotecnologia un boato scuote l’apatia!

Per ora gli indirizzi sono gli stessi:

Silvia Guerini
c/o
Regionalgefängnis Biel
Spitalstrasse 20
2502 Biel/Bienne, Switzerland

Luca Bernasconi
c/o
Regionalgefängnis Thun
Allmendstr. 34
3600 Thun, Switzerland

Costantino Ragusa
c/o
Regionalgefängnis Bern
Genfergasse 22
3001 Bern, Switzerland